Viaggio nel tempo: Myanmar centrale
Folgorati
dal bellissimo viaggio per le strade del sud del Myanmar nel novembre
2015, avevamo subito pianificato un nuovo giro in mountain-bike nella
regione centrale, tra Mandalay-Inle Lake e Bagan, ma poi ……per
acciacchi vari siamo stati costretti a posticipare la “vacanza”. 2018
finalmente pronti a partire di nuovo: biglietto aereo in mano,
programma di viaggio definito, compagni pure. Una copiosa
nevicata copre le Alpi del suo candido manto, che tanto aspettiamo per
l'inverno. Devo ammettere che vedere gli amici inforcare gli sci quando
stiamo imbracandoci per un giro in bici in un paese a +35°C mi lascia
un poco perplesso ... Poi, sbarcati a Mandalay, sono bastate le prime
due ore in sella per rimettere a fuoco l'immenso valore di questa nuova
esperienza, un paio di fine settimana di sci persi sono veramente
un'inezia a confronto. Solo viaggiando si riesce a comprenderne davvero
il reale valore!
Con noi questa volta sono anche Eric e Pascal, amici e colleghi di
lavoro, già con noi lo scorso anno in Mongolia, per loro è il primo
viaggio nel sud-est asiatico, e anche per loro è amore a prima vista!
I
primi due giorni pedaliamo per le vie di Mandalay, visitiamo templi,
arriviamo fino Mingun e Sagaing, attraversando il mitico ponte U Bein
di Amarapura, con i suoi 1,2 km il piu' lungo ponte in teak al mondo;
nonostante la calura pomeridiana siamo ancora una volta galvanizzati
dai luoghi, e ancor di più dalla cordialità della gente.
Ci trasferiamo in pullman a Nyaung Shwe, sulle rive del famoso Inle
Lake, da qui partiremo in bici per far ritorno fino a Mandalay, prima
però sono d'obbligo un paio di giornate sul lago.
Con
delle imbarcazioni a motore è possibile visitare i villaggi di
palafitte la cui sussistenza deriva dalla pesca e dalle immense
coltivazioni di pomodori e legumi vari sul lago. Incredibile, vedere
per credere! Seppur "turistica" è un'esperienza veramente interessante!
Girando invece in bici intorno al lago è possibile addentrarsi in
alcuni villaggi dove la gente vive ancora di un’economia rurale sparita
da noi da almeno cent'anni. Cosa sia meglio è veramente difficile da
dire; il progresso e la tecnologia ci hanno portato tante comodità e
benefici, ma vedendo la felicità di questa gente nella loro vita
radicalmente semplice mette sempre qualche dubbio.
Dopo i primi giorni di pedalate "leggeri", da Nyaung Shwe a Kalaw la
prima vera tappa, non troppo lunga, una settantina di chilometri, ma la
salita di 800 m con le borse al seguito e la temperatura che sale man
mano, ci ridanno la dimensione reale del viaggio.
I 1300 m di quota di Kalaw riducono la temperatura di qualche grado centigrado, ma l'umidità molto più elevata compensa e oltre!
Da
Kalaw partenza alle prime luci dell'alba, la tappa è molto lunga, e la
strada molto trafficata dalla tarda mattinata. Fortunatamente una lunga
discesa permette di guadagnare molti chilometri velocemente, poi appena
all'inizio della pianura raggiungiamo quello che sarà il picco di caldo
di tutto il viaggio: 37,6°C.
A Meiktila ci prendiamo un giorno di pausa dopo le intense tappe dei
due giorni precedenti. Pur non essendoci nulla di speciale di visitare,
la giornata come sempre scorre veloce e piacevole, gironzolando in bici
e a piedi per mercati e campi.
Da Meiktila, passato l'incrocio della strada principale che collega
Mandalay a Yangon il traffico cala drasticamente, la pedalata si fa
sempre più piacevole. Per accorciare un poco la tappa odierna ci
piacerebbe provare a chiudere gli ultimi chilometri sul treno, rinomato
per essere una delle linee più lente al mondo! Ma purtroppo il nostro
orario non coincide con quello dell'unica corsa giornaliera, e
proseguiamo fino alla cittadina di Kyaukpadaung.
La cittadina non è per nulla turistica, l'hotel è ancora piu' basico
del solito, facciamo un poco fatica a ordinare la cena sul menu solo in
lingua birmana, come ciliegina sulla torta ci propongono la zuppa ed i
noodles per colazione ... ma fa parte del gioco e ci piace!
Da
Kyaukpadaung una ripida salita conduce alla base della scalinata del
Monastero del Mt. Popa, che però oltre alla bella vista si rivela una
delle località turistiche piu' sporche che abbia mai visto!
L'abbandoniamo presto per raggiungere l'ameno villaggio alle pendici
del Mt. Popa, alloggiando in un carino hotel in mezzo a campi di fiori.
Per fortuna da qualche anno la birra ha fatto la sua comparsa in
Myanmar, ed è per noi un ottimo integratore salino durante le pedalate
sotto il sole, quanto un ottimo refrigerio nelle pause pomeridiane ....
La
salita a piedi al Mount Popa immersi nella foresta tropicale è una
piacevole variante ai giorni in sella, un ambiente talmente diverso da
tutto quello a cui siamo abituati! Appena scesi ci attendono al
mercatino locale dragon fruit e altri frutti rinfrescanti di cui non
conosciamo neppure il nome.
Dal Mount Popa a Bagan ci godiamo un'altra bellissima tappa, con inizio
piacevolmente in dolce discesa, dalla foresta alla zona piu' arida del
paese, dalla zona rurale ad una delle aree piu' turistiche!... un altro
cambio repentino in poche decine di chilometri.
Attraversiamo
lentamente tutta la zona da Nyaung-U fino alla "nuova Bagan" godendoci
la vista dei templi dall'esterno, ma ormai siamo troppo accaldati per
fare soste e visite più accurate, che rimandiamo al giorno successivo,
quando noleggiamo una praticissima "e-bike" .... che ci permette di
scorrazzare dall'alba al tramonto in questo dedalo di costruzioni sacre
sparse alla rinfusa in ogni dove!
All'alba è bello osservare le mongolfiere che sorvolano l'area, ed il
tramonto con la sua luce infuocata rende l'ambiente ancor piu' magico.
Per
tornare a Mandalay scegliamo di attraversare l'Irrawaddy con una
piccola imbarcazione su cui carichiamo i nostri mezzi, e sull'altro
lato del fiume scopriamo una realtà di nuovo completamente diversa:
nessun turista, terra fertile e coltivata e strade poco frequentate; la
caratteristica che non cambia è la cordialità della gente, sempre
sorridente e sempre pronta ad aiutarti in ogni situazione.
Lasciamo
di quando in quando la strada principale per avventurarci in stradine,
tratturi e sentieri, che a poca distanza dalla "civiltà" ci proiettano
in una dimensione surreale di vita ancestrale! Contadini, pastori che
vivono in capanne di paglia senza acqua corrente ne elettricità, poveri
ma non denutriti, felici e dignitosi! Quando smarriamo il sentiero
buono c'è sempre il ragazzo che ci insegue per indicarci la via giusta
... quasi come da noi ...
Sostiamo
a Pakokku, una vivace cittadina che raramente vede qualche turista.
Piccoli hotel per viaggiatori locali offrono sempre una buona
sistemazione, per il cibo l'unica difficoltà è intendersi sul menu
scritto in birmano, ma ormai conosciamo quella piccola varietà di cibi
che soddisfano le nostre esigenze!
Il cibo asiatico la prima settimana è sempre una piacevole scoperta, la
seconda settimana comincia a ripetersi un po' ... la terza settimana di
tanto in tanto sogniamo un cappuccino con brioche o un piatto di
formaggi!... Scherzi a parte, la qualità è sempre buona, una discreta
varietà, ma per noi italiani e francesi dopo un po' mancano i sapori e
l'assortimento di casa nostra!
Un'altra
tappa da Pakokku a Myingyan su strade piu' frequentate, quindi
accorciamo di metà l'ultima da Myingyan a Mandalay prendendo un
passaggio su un furgoncino dove viaggiamo nel retro insieme alle bici.
Sembra appena cominciata, ma anche questa bellissima avventura è già
finita ... ma come al solito la mia mente vola già alla prossima, un
nuovo percorso mi frulla già in testa!
Arrivederci Myanmar, torneremo presto.
Paolo Vitali
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Informazioni generali
Il gruppo
Sonja
ed io con gli amici Eric Chabert e Pascal Tillard.
Quando
Novembre-Dicembre-Gennaio
sono i mesi migliori, senza pioggia e meno afosi, anche se comunque
caldi.
Viaggio
aereo
Per lo piu' via
Bangkok.
Visto
Dal 2014 è
sufficiente il visto fatto sul web a questo link.
Alloggi
In teoria sussiste l'obbligo di
dormire in Hotel/Guesthouse
approvate dal governo, ma ormai sembra possibile alloggiare in
qualsiasi struttura senza problemi. Nel caso ci
si trovasse senza alloggio occorre in teoria rivolgersi al piu' vicino
posto di polizia; spesso sembra che i conventi possano offrire
ospitalità. Mediamente abbiamo speso 35 € a notte per una camera
doppia con colazione continentale compresa, sempre con aria
condizionata e seppur minimali sempre pulite. Nell'alta stagione
(Novembre/Gennaio) conviene prenotare!
Tenda
Non
e’ autorizzato il campeggio agli stranieri, quindi inutile portarla.
Appoggio
Abbiamo
pedalato senza appoggio, con le borse sulle bici, per la verità molto
leggere poichè, considerate le temperature, servono pochissimi
indumenti. Se occorre viaggiare in bus, è possibile stivare la bici,
solitamente pagando un sovrapprezzo pari alla metà del biglietto.
Strade
Le
strade che collegano le località principali sono tutte asfaltate, al di
fuori di queste si trovano ancora molte belle strade sterrate.
Bici
Occorre
portare
le proprie ed essere autosufficienti per le riparazioni.
Percorso
Mandalay-Myngun-Sagaing-Mandalay,
poi all'Inle Lake via bus, quindi di nuovo bici: attorno al lago prima,
poi Kalaw, Meiktila, Kyaukpadaung, Mt.Popa, Bagan, Pakokku, Myingyan,
Mandalay.
Clima
Caldo!
In
Novembre mediamente la minima a 24 e la massima a 34°C, con una punta a
37,6°C, umidità
elevata.
Malattie
Nessuna
vacinazione obbligatoria, non abbiamo fatto neppure la profilassi
anti-malarica, basta proteggersi un poco la sera.
Cibo
Cucina
locale o cinese, a base di riso, verdure, pollo, pesce, manzo o anche
porco. In genere non troppo speziato o piccante a meno di richiederlo.
Tutto buono, anche se alla lunga risulta un po' ripetitivo, abituati
alla nostra varietà!

Moneta
Portate
solo dollari americani, che ormai si possono cambiare quasi ovunque: in
aeroporto, in banca, nelle guest-house, o piccoli uffici di cambio
nelle città. L'Euro in genere cambia meno bene e non è sempre
accettato, se lo è, spesso allo stesso cambio del dollaro. Le banconote
non devono essere vecchie, e devono essere perfette senza pieghe,
altrimenti vengono rifiutate. Nel Novembre 2018 per 1 US$ si prendevano
circa 1575 Kyat.
GPS
Su
openmtbmap è disponibile una precisa mappa stradale gratis, con un
modico pagamento anche le curve di livello.
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