Monti
Tatra - Polonia
Prologo.
18 marzo 2006, partenza per la nostra quarta esperienza sci-alpinistica
oltralpe nonché compleanno di Gianni. Chi legge tra le righe del
nostro sito Internet famigliare è a conoscenza che da qualche anno
a questa parte amiamo visitare in veste sci-alpinistica regioni a noi
sconosciute.
Quest’anno avevamo in cantiere molte idee, ma poi budget e ferie
permettendo
abbiamo deciso a favore dei monti Tatra dal versante polacco. Una
scelta
“abbastanza” semplice dal punto organizzativo grazie agli amichevoli
rapporti
instaurati l’anno precedente con Stano, la nostra guida slovacca, che
ha
fatto da tramite con Zosia, una piccola grande donna-guida nostra
compagna
in questa bella vacanza bianca. E’ stata decisamente una settimana
favolosa
sotto tutti gli aspetti. Bel tempo, bella neve e soprattutto giusta
compagnia!
Sembra una banalità ma non è poi così facile coinvolgere
“amici” in un tour. Quando si fa la gita da noi in giornata ognuno è
libero di esprimersi come crede, ma dovendo condividere un lungo
periodo
insieme è necessario essere affiatati. L’allenamento di ogni singolo
individuo non corrisponde necessariamente a quello di un altro e la
capacità
di adeguarsi, nonché godere della compagnia e paesaggio sono le
componenti più importanti. Abbiamo effettuato lunghe, impegnative
salite ed altrettante discese senza tralasciare l’aspetto goliardico
della
trasferta. Dopo una lunga soddisfacente giornata ci aspettava sempre
una
serata all’altezza delle aspettative. Onestamente se dovessi chiedere a
Mao, Gianni, Amos, Paolo ed Ottavio cosa abbiano preferito li manderei
in crisi! Zosia, la nostra giuda si è dimostrata una persona favolosa,
ha assecondato ogni nostro desiderio, se pur faticoso, sempre di buon
grado
e sorridente, felice di avere dei clienti un po’ fuori dalle righe!
Tutto
è andato nel migliore dei modi, siamo riusciti a sciare oltre ogni
aspettativa ed a fare anche una breve trasferta turistica a Cracovia,
Cos’altro
di più? Provare per credere! Di seguito la descrizione delle singole
gite ed una galleria fotografica che mette l’acquolina in bocca. Sonja
B.
Resoconto
della traversata
da Ovest a Est
Sabato
18 marzo 2006. Day 0. Partenza
da
Ballabio alle 05:10, già in ritardo di un’ora buona! A Ottavio fuma
il Cherokee.... tocca prendere l’Audi (beato lui che può
scegliere!...).
Dopo la partenza travagliata il viaggio però scorre liscio come
l’olio fino a Poprad, in Slovacchia, dove rispolveriamo splendidi
ricordi
dello scorso anno! Ma per la meta di quest’anno mancano ancora un paio
d’ore ... altre due dopo tredici, al buio, quelle che cominciano a
pesare!....
Forti del non abbiamo neppure comperato le cartine stradali di
Slovacchia
e Polonia, peccato che la cartografia dettagliata di questi due paesi
non
è disponibile sul GARMIN! Vaghiamo così per stradine sconosciute
e buie e senza una porca di indicazione .... finalmente passiamo il
confine,
ma non è quello che pensavamo! Chiediamo ai gendarmi, e più
o meno facciamo la figura di due macchine di extracomunitari che giunti
allo Spluga chiedono se quello è il Passo Maloja! Poco male, dopo
una mezz’ora troviamo finalmente un’indicazione per Zakopane
....
ma non doveva essere la Cortina della Polonia?! Possibile che non ci
sia
un cartello stradale!?
Zosia,
la guida polacca contattata via mail ci attende paziente all’ingresso
del
paese e ci conduce alla pensione. Appuntamento il mattino successivo
per
la prima gita.
Domenica
19/03. Day 1. Intravediamo finalmente
Zakopane alla luce del giorno, ma offuscata da una fitta nebbia che
secondo
la meteo ci impedirà la vista dei Tatra per i prossimi due o tre
giorni! Peccato! Raggiungiamo la località Siwa Polana (911m),
dove entriamo nel Parco dei Tatra, seguendo una lunga strada innevata
(circa
6 km) nella Chocholowska Dolina percorsa da numerose slitte
trainate
da cavalli che portano turisti eppure scialpinisti fino al Rifugio, lo Schronisko
na Chocholowskiej Polanie (1148m). Durante il tragitto parlo a
lungo
con Zosia, una “ragazza” come me del 64, che svolge tutto l’anno il
lavoro
di guida nei Tatra, in corso per conseguire il brevetto UIAGM. Mi fa
subito
un’ottima impressione, sembra seria e professionale! Man mano che ci
avviciniamo
al rifugio le nebbie cominciano a diradarsi, le montagne intorno si
presentano
con belle dolci dorsali super sciabili! Attraversiamo un fitto bosco di
pini innevato di fresco dalle nevicate dei giorni scorsi, e ci
ritroviamo
sulla dorsale più occidentale. In breve calchiamo la prima cimetta
tondeggiante, il Grzes (1653m),
e da qui il tragitto continua sulla dorsale fino al Rakon
(1879m), ci abbassiamo al colletto successivo, da cui
Zosia
aveva programmato la discesa, ma le nebbie svaniscono, uhao!, e così
possiamo salire anche la cima più imponente del Wolowiec
(2064m). Ci buttiamo spensierati sul ripido pendio nord
direttamente
sotto la cima, che è perfettamente trasformato. L’esordio non è
male!! Alla piana di Kopa (1595m) la nebbia è solo un ricordo,
e visto l’orario non tardo addocchio la dorsale successiva. Si ripella!
Zosia comincia a realizzare che non siamo i soliti clienti! La dorsale Czerwony
Wierch ci porta in breve sulla quarta cima della giornata, il Lopata
(1968m), e da qui altra bellissima discesa trasformata
a
prendere la Dolina Jarzabcza, e ora è polvere fino a tornare
al Rifugio, dove ci fermiamo per la notte. Bilancio della prima
giornata:
quattro cime, 1700m di dislivello e 22km di sviluppo, niente male!
Lunedì
20/3. Day 2. La colazione a base di
salsiccia
affumicata e scramblde eggs riscatta in parte la cena non superlativa;
in compagnia di otto tedeschi affascinati dai nostri attacchini da
rally
ripartiamo sulle tracce della Dolina Jarzabcza. Un bel canale ed una
ripida
dorsale ci portano in breve alla prima cimetta della seconda giornata,
il Trzydniowianski Wierch (1758m).
Il tempo è splendido, cielo terso con un pelo di vento, alla faccia
della meteo nebbiosa! Altra dorsale e siamo sul Konczysly
Wierch
(2002m), e da questo all’obbiettivo della giornata, lo Starorobocianski
Wierch (2176m), o molto più semplicemente Klin
nell’idioma slovacco! Qui ci aspetta una graditissima sorpresa,
Stanislav
(Stano) Melek, la nostra guida dello scorso anno, è salito
per il versante slovacco dalla Rackova Dolina, proprio quella
dove
ci erravamo arresi alla bufera nell’ultima gita della nostra settimana
slovacca! Zosia quasi prevede la mia proposta: una bella sciata in
compagnia
di Stano fino alla baita a Q1440 dove ci eravamo riparati lo scorso
anno
per poi risalire dalla Gaborova Dolina fino alla montagna più altra
dei Tatra Ovest, il Bystrá (2248m). Alla baita
Stano sfodera una fresca bottiglia di rosso slovacco per brindare alla
nostra amicizia. Stupendo! La risalita fino al Bystrá è lunghetta,
soprattutto faticoso l’ultimo ripido tratto gelato con delle croste di
ghiaccio che si rompono una volta caricate, facendoti perdere il passo.
Dalla cima la vista è notevole, ma il vento cresciuto di intensità
non ci lascia attardare, scendiamo subito ad uno dei colli fra Bystrá
e Klin, il Raczkowa Przelecz, da dove cominciamo la fantastica
sciata
per il versante nord-est nella Dolina Pysznianska.
Passiamo
dal Rifugio Schronisko TFN Ornak, dall’apparenza caldo e
accogliente,
ma questa sera preferiamo rientrare a Zakopane per la lunga Koscieliska
Dolina, non siamo più abituati a tante notti in rifugio, e poi
la risalita del giorno dopo non ci spaventa molto! La sera al tipico
ristorante
Highlander ci compiacciamo della scelta, soprattutto Amos, che sbrana
qualsiasi
cosa rimane nel piatto, e si guadagna l’alias di Terminator!
Il bilancio
della giornata è lusinghiero: quattro cime, 2100m di dislivello,
per 28 km di sviluppo!
Martedì
21/3. Day 3. Ripartiamo da Kiry,
al fondo della Koscieliska Dolina, un po’ ci viene male al pensiero di
risalirla tutta, ma per fortuna dopo poco, al primo ponticello, Zosia
devia
a sinistra per imboccare la Mietusia Dolina, che abbandoniamo
subito
per una ripida traccia nel bosco in direzione sud-est. Questo sentiero,
denominato Adamica, passato il fitto bosco segue una dorsale
che
riporta in breve alla catena principale, linea di confine fra Polonia e
Slovacchia. Concateniamo sulla cresta le tre successive cime di Krzesamica
(2122m), Malolaczniak (2095m), e Kondracka Kopa (2004m).
Chi si azzarda ad accendere il telefonino riceve una tempesta di SMS
.....
Benvenuto in Slovacchia .... per usufruire dei servizi .... benvenuto
in
Polonia .... per i servizi dalla Polonia ..... benvenuto in Slovacchia
.... e così via! Incrociamo di nuovo il gruppo di alemanni, che
segue la nostra direttiva, apportando le varianti suggerite dalla loro
guida. La linea di confine indica più o meno la direttiva della
traversata tipo, ma è personalizzabile ampiamente in base alle proprie
esigenze e preferenze! Loro infatti dalla Kondracka scendono a nord per
poter poi risalire al Giewont (1894m), Zosia invece ci
consiglia
un ripido canale a nord-est direttamente nella Kondratowa Dolina,
dove ancora troviamo neve trasformata fantastica! Al rifugio Schronisko
TPN Kondratowa Polana (1333m) la Pivo (birra) di rito, con uno
splendido
sole quasi primaverile e qualche francesina che fa perdere la testa a
Gianni
e Amos, i nostri scapoloni, ma anche noi altri non disdegnamo .....
Sonja
chiude un occhio!.... Stiamo rimettendo le pelli per risalire fino al
Giewont,
per quella che ormai Zosia chiama la gita “facoltativa” ...., quando
arrivano
al rifugio i tedeschi; hanno trovato neve bagnata pesante, pericolosa
per
slavine nel tratto sotto colle. Con movimento lesto riponiamo le pelli
nello zaino! Per oggi niente facoltativa, si tira diritti al rifugio
che
ci ospiterà per la notte, lo Schronisko Kalatowi (1198m),
noto per essere dotato pure di sauna, che naturalmente non manchiamo!
La
cena è decisamente meglio del rifugio precedente, non rimpiangiamo
neppure Zakopane!
Bottino
della giornata: tre cime, 1350m di dislivello, per 18km di sviluppo.
Mercoledì
22/3. Day 4. Ritemprati dalla sauna
serale,
risaliamo per la Goryczkowa Dolina, non lontano dalle piste da
sci,
fino a passare il Kasprowy Wierch
(1950m).
Al colle Przelecz Liliowe (1952m) torniamo a scendere a nord
verso
la Gasienicowa Dolina da un ripido canale, che un po’ ci
ricorda
quelli dello scorso anno dal versante slovacco. La meteo peggiora
rapidamente,
ma c’è ancora tempo per una facoltativa! Sotto il passo Karb
(1825m) rimettiamo le pelli e risaliamo in direzione del roccioso Swinica
(2301m). I colli sciabili però sono molto carichi con cornici,
e con la temperatura in notevole rialzo sarebbero troppo pericolosi!
Optiamo
così per risalire, non senza difficoltà per via della neve
molle, al Posrednia Turnia (2128m), da dove
torniamo
sotto una nevicata con vento al Przelecz Liliowe: altro giro nel
canale!
Nel frattempo Ottavio, che per risparmiare qualche forza diserta le
nostre
facoltative, era salito al Karb, da dove anche noi dobbiamo poi
passare,
e per ingannare l’attesa è salito a piedi al Kosciele (2155m).
Finalmente ricongiunti al Karb scendiamo insieme al rifugio Schronisko
Murowaniec (1500m), molto accogliente e come gli altri dotato di
acqua
calda e doccia, importantissimo dopo una gita con facoltative!
Anche
oggi sono andati 1500m di dislivello per quasi 15km di sviluppo!
Giovedì
23/3. Day 5. Finalmente una giornata
di
brutto tempo!!..... temevamo di dover sciare tutta settimana!.....
Nevica
e tira vento freddo, la tappa di oggi dovrebbe essere la più panoramica
e non mi va di giocarmela nella nebbia! Propongo a Zosia una pausa
turistica,
che i compagni di viaggio condividono appieno!
Dal
rifugio risaliamo brevemente con le pelli al Passo Mechy (1662m)
e da questo un ripido canale ci porta nella Kasprova Dolina, e
quindi
a Zakopane dove parte la funivia. Anche oggi la sciata non è mancata!
Veloce
doccetta e siamo in macchina alla volta di Cracovia, l’antica
capitale
della Polonia, dove abbiamo ancora il tempo di visitare il Castello e
la Cattedrale
del Wawel, ed il pittoresco centro cittadino.
Nei
nostri viaggi sci-alp sauna e Acqua-Park sono ormai un must, e Zosia
riesce
a trovarcene uno all’altezza delle aspettative proprio vicino al centro
di Cracovia ..... che ferie sacrificate!....
Venerdì
24/3. Day 6. Dobbiamo riportarci in
quota,
e ci facciamo tentare dalla funivia, ma la coda è chilometrica ....
facciamo prima a salire con le pelli!..... sfruttiamo solo l’ultima
seggiovia,
che ci deposita al Kasprowy Wierch. Una volta tanto
scodinzoliamo
anche noi sulle piste lisciate, ed in breve ci ritroviamo al Rifugio Murowaniec.
Si ripella. Passiamo per il Lago Czarny Staw Gusienicowy ed ora
il panorama si fa decisamente più severo. Cime rocciose e pareti
nord ci circondano, il tragitto di salita si snoda per due ripidi
canali,
che ci portano fino al Passo Zawrat (2159m). Breve
“facoltativa”
alla cima appena sopra, Zawratowa
Turnia
(2247m), e quindi discesa nella valle dei cinque laghi,
esattamente
sotto il lago Zadni Staw Polski. Ancora neve super: trasformata
con leggero remollo superficiale! Con un piccolo binocolo Zosia nota
che
allo Szpiglasowa Przelecz (2110m), il passo che dovremmo fare
per
raggiungere il successivo rifugio è partita una notevole slavina,
e bisognerebbe passere in una zona ancora pericolosa. Urge cambiamento
di rotta, e la nostra guida si conferma oltre che forte anche molto
preparata!
Ci mostra un itinerario che ancora una volta sconfina in Slovacchia,
sarebbe
illegale!, e con due passi ci potrebbe riportare al rifugio nostra
destinazione.
E’ titubante per l’orario, teme che possa essere troppo tardi per un
tragitto
ancora così lungo, ma in questo caso siamo noi a convincerla che
si può fare ..... Si ripella (e siamo a tre....) e risaliamo al
Passo sopra il lago, il Gladka Przelecz (1994m),
quindi
sciando un lungo diagonale per non perdere troppo quota, passiamo dalla
Kobylia
Dolina fino alla selvaggia e poco frequentata Temnosmrecinska
Dolina,
in territorio decisamente slovacco! Nessun gendarme in tenuta da sci ci
ferma, si può ripellare (e quattro!). Passiamo due laghi successivi,
il Nižnè e il Vyšnè, per poi risalire il ripido
pendio fino al passo Przelecz nad Wrotami (2022m).
Torniamo nella legalità, in Polonia: la discesa per la Dolina
za Mnichem fino allo Schronisko przy Morskim Oku (1406m),
sul
lago Morskie Oko, è un nuovo regalo: ammorbidita in alto,
trasformata dura in basso, sempre su terreno ripido! Fantastico!
Il rifugio
è caldo e accogliente come gli altri, con molte foto dell’ultima
visita di Papa Giovanni Paolo II.
Controllo
il GPS: oggi sono 19km, con una sciata di 2300m.
La sera
il cielo si vela, ma comunque vada domani siamo consapevoli che siamo
già
stati più che fortunati! EUFORIA! Festeggiamo con la solita “pivo”
e l’ultimo blocco di Parmigiano Reggiano che ci siamo portati, e la
sera
di nuovo, se ne va il residuo limoncello e proseguiamo con il liquore
alle
erbe locale.....
Sabato
25/3. Day 7. Nevischia. Non è certo
il tempo ideale per il ripido canale del Rysy
(2499m)! Ma è l’unico giorno rimasto, e chissà
mai se torneremo! Anche sulle Alpi siamo abituati a partire con meteo
incerta,
mai dire mai, senza incertezze attraversiamo il lago, anche se
razionalmente
credo non potremo andare oltre alla cresta per il pendio laterale.
Raggiungiamo
il lago superiore, Czarny Staw pod Rysami (1583m), da qui il
terreno
si fa molto più ripido, ma le condizioni della neve sono ideali,
e la nevicata non disturba molto. Non serve molta visibilità per
imboccare il ripido canale finale, così senza quasi accorgerci ci
ritroviamo al colletto sulla cresta, trenta metri sotto la cima, che
raggiungiamo
velocemente. Ma le sorprese non finiscono: in cima ci attendono due
ragazzi,
e uno si presenta come il figlio di Stano! Ancora! SUPER! E ancora una
bottiglia di vino omaggio dal nostro indimenticabile amico! Affidiamo
la
bottiglia a Gianni, con la grande raccomandazione di non cadere! Anche
se con una neve così bella neppure Amos potrebbe cadere .... o
quasi!.....
Ultimo
brindisi al rifugio, poi Zosia propone un rientro a Zakopane per la
lunga
strada che percorre la Dolina Rybiego Potoku sulla carrozza trainata
dai
cavalli! La neve in basso è già molto molle, e così
accettiamo questa ultima stravaganza polacca. Bei ricordi che
rimarranno
indelebili!
Domenica
26/3. Day 8. E’ dura alzarsi alle 4
dopo
l’ultima cena Highlander! Ma il viaggio a Ballabio è molto lungo,
1450km filati. La strada indicata da Zosia ci fa risparmiare qualcosa e
corrono veloci mentre ci raccontiamo le fantastiche giornate passate su
queste fantastiche montagne! Paolo V.
|
Informazioni
generali
Il
gruppo che ha realizzato
questo viaggio era composto da Paolo Vitali, Sonja Brambati, Amos
Locatelli,
Gianni Corti, Maurizio
Zambelli, Ottavio Penati; accompagnati da Zosia
Bachleda, guida locale di grande esperienza e professionalità.
La sua grande conoscenza dei Monti Tatra ci ha permesso di scegliere
sempre
al meglio le gite e le migliori combinazioni .

Periodo
consigliato.
La quota dei Monti Tatra è abbastanza modesta, ma l’innevamento
è generalmente buono grazie al clima freddo e ricco di precipitazioni.
E’ possibile sciare in pieno inverno, ma è molto freddo, le condizioni
migliori si dovrebbero trovare a cavallo tra la fine dell’inverno e
l’inizio
della primavera.
Bike.
Su queste montagne
enormi possibilità per giri in mountain bike estivi.
Accesso.
Il viaggio in
macchina è probabilmente la soluzione migliore, sicuramente la più
economica. Da Bergamo a Banská Bistrica via Tarvisio, Vienna,
Bratislava,
poi diverse soluzioni su stradine meno battute fino a Zakopane, la più
breve per la dogana al paesino di Sucha Hora. In tutto sono circa 1450
Km, prevalentemente autostrada. Per viaggiare sulle autostrade
dell’Austria
serve la vignetta, che si può acquistare nell’ultimo distributore
italiano o in quelli austriaci; dura 10 giorni e costa 12 €. Vignetta
anche per le autostrade slovacche, acquistabile in dogana o nei
distributori;
costa 6€, dura però solo 7 giorni.
In aereo
si può volare
su Cracovia o Poprad.

Cambio.
In Marzo 2006
ad un Euro corrispondevano circa 3.75 Zlotych polacchi. Il costo
della vita è più basso che in Italia, circa la metà.
Cartografia.
Carte
dettagliate al 27.000 e 30.000 del Tatrzanski Park Narodowy reperibili
sul posto o su web:
- www.cyf-kr.edu.pl/tpn
- kozica@tpn.zakopane.pl
- www.e-map.pl
- biuro@e-map.pl
Molto
fornita in Italia la
“Libreria del viaggiatore” di Sondrio: vel.it
.
Logistica.
L’orografia
delle valli degli Alti Tatra è abbastanza insolita, con ampi valloni
seguiti spesso da ripidi canali. Le gite migliori sono quelle in
traversata,
non sempre scontate. Per questo è molto utile il supporto di un
locale, che potrà sempre indicarvi la gita migliore in base alle
condizioni meteo e della neve. I Bassi Tatra ed i Tatra Ovest sono
apparentemente
più semplici, ma il fondo prevalentemente erboso può nascondere
delle insidie per le slavine. Consigliamo sicuramente di contattare Zosia
Bachleda, un affabile guida locale che potrà organizzarvi con
modica spesa il soggiorno ed accompagnarvi sulle gite.
Alloggi.
A Zakopane infinite
possibilità di alloggi di ogni genere. Quando non eravamo in rifugio
noi abbiamo scelto l’appartamento B&B (Villa
Pod Laskiem) . Zosia potrà arrangiare per voi la migliore
soluzione;
comunque su web un’ampia scelta.

Rifugi.
Sono tutti
molto confortevoli, offrono servizio di mezza pensione entro le 30€.
Tutti ad esclusione dello Schronisko Pieciu Stawow Polskich (dove non
abbiamo
pernottato) hanno l’acqua calda e la possibilità di fare la doccia,
ma bisogna portarsi le salviette.
Lo
Schronisko Kalatowi ha
pure una sauna, che accendono dopo le 17 solo a richiesta.
Meteo.
Condizioni neve,
previsioni meteo su meteo.cyf-kr.edu.pl
Altri
siti utili.
Ufficio
Turistico Polacco
Tatra
National Park
Discover
Zakopane
Acqua-Park.
Il versante
polacco non è ricco di acque termali quanto quello slovacco. In
caso passaste da Poprad non mancate l’AQUACITY.
A Cracovia vi è un ricco Acqua-Park, oppure il più vicino
a Zakopane, ma in territorio slovacco: www.oravice.sk

Sci-alpinismo
sui Monti Tatra
Nonostante
l’assenza di ghiacciai
e la quota modesta (massimo i 2655m del Gerlachovský Stít),
le montagne dei Tatra si prestano molto bene allo sci-alpinismo. Le
perturbazioni
da nord e ovest scaricano grandi quantità di neve prima sui Tatra
Occidentali, o Západné Tatra, quindi sui Bassi Tatra,
o Nízke Tatry, ed infine sugli Altri Tatra, o Vysoké
Tatra. Questi ultimi sono però sicuramente il gruppo più
rinomato per lo sci-alp per via dei suoi ripidi canali e vette più
spettacolari; grandi combinazioni di traversate. I Tatra Occidentali,
ed
i Bassi Tatra, sono più modesti all’aspetto, con dorsali erbose
che sovrastano le fitte foreste di pini cembri e faggi; comunque ottime
sciate.
Insieme i
tre gruppi coprono
un’area di circa 60 km da est a ovest e 25 km da nord a sud, al limite
occidentale della catena dei Carpazi. Le creste delle cime degli alti
Tatra
fanno da linea di confine naturale fra Slovacchia e Polonia. Da quasi
tutte
le cime si vede la pianura polacca con la città di Zakopane. In
inverno si possono trovare spesso condizioni di neve fresca e
polverosa,
anche in grande quantità; meglio però farsi consigliare da
una guida locale sulle condizioni dei pendii, specie in traversata,
quando
è difficile prevedere cosa si troverà “dall’altra parte”!
In aprile è più facile trovare le condizioni ottimali di
neve trasformata, che permettono quasi tutte le discese.
Indumenti.
Fondamentalmente
lo stesso equipaggiamento delle gite invernali sulle Alpi. In inverno
però
la temperatura può essere molto rigida, quindi regolarsi di
conseguenza.
Prevedere un ricambio per indumento per poter effettuare gite ogni
giorno,
e capi caldi per uscire dopo le gite e la sera.

Materiale.
Vi è
la possibilità di sciare numerosi canaloni molto ripidi, quindi
oltre ai soliti ARVA, pala e sonda, portare ramponcini e picozza,
imbragatura
ed uno spezzone di corda. Un paio di pelli di scorta ogni 2/3 persone
se
intraprendete gite che prevedono traversate.
Meteo.
I venti da nord
e da ovest soffiano spesso su queste montagne, esasperando la
sensazione
di freddo, e portando spesso copiose nevicate. Non sottovalutate le
gite
per via della quota modesta delle cime.
GPS.
Può essere
molto utile in caso di brutto tempo, specie sulle gite in traversata!
Noi
abbiamo usato un GARMIN
GPSMAP60CS.
Potete scaricare il database con le tracce ed i waypoint delle gite clicca_qui
Con Google
Earth potrete anche vedere le gite dal satellite
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