Paolo Vitali & Sonja Brambati
Larioclimb | Larioski | Bike | Qualido | Val di Mello | Masino-Bregaglia
Scialp | Alta Valtellina | Lecchese | Viaggi-Trips | Bibliografia | @mail

SVIZZERA – RATIKON
Il Ratikon, sulla linea di confine tra Svizzera ed Austria, è famoso per l’enorme bastionata di grandi pareti ed imponenti pilastri calcarei percorsi da numerosissime vie classiche e moderne, alcune estremamente impegnative sia per le difficoltà tecniche che per la distanza tra le protezioni, talvolta eterna. Vie come Amarcord, New Age, Silbergeier, Intifada e personaggi del calibro di Martin Scheel, Beat Kammerlander e Max Niedermann, quest’ultimo autore di magnifiche salite in Svizzera negli anni ‘50/’60, hanno creato la storia di questo gruppo di montagne immerse in un’ambiente meraviglioso e solitario. Le pareti sono ben esposte al sole e raggiungono quote relativamente basse, intorno ai 2.500-2.800 metri, cosicché si possono frequentare da giungo a settembre. Presentiamo di seguito una salita moderna relativamente abbordabile, con ottime protezioni a fix e comoda discesa in doppia, che richiede comunque di sapersi muovere tranquillamente sul 6b+/6c perché le protezioni non sono sempre a portata di mano.
Clicca per ingrandire la topo - Click to enlarge the topo
Disegno di Pietro Corti
ACCESSO DA COMO-CHIASSO
Autostrada Chiasso-Lugano-Bellinzona, poi si prende la diramazione per il San Bernardino. Oltre il tunnel sotto il passo si scende a Thusis, dove riprende l’autostrada che si percorre fino a Chur (Coira). Dopo altri 15 km uscire a Landquart e seguire le indicazioni per Davos fino a Schiers. Attraversare il paese seguendo le indicazioni per Schuders, che si raggiunge salendo per una stretta strada asfaltata; da Schuders si prosegue per 8 km lungo una sterrata abbastanza buona fino alle stalle di Gruscher Alpli. Un’ultima salita porta al piccolo parcheggio; 25/30 km circa da Landquart. Dal parcheggio procedere lungo la sterrata che si inoltra in piano nella magnifica valle sotto le Kirchlispitzen e lo Schweizereck, separati dallo Schweizertor. Attraversato il torrente, si prende un sentiero in piano sui prati (segni bianchi e rossi) che poi si alza a sx con stretti tornanti fino ad un poggio con palo e cartelli indicatori. La nostra via sale sulle bastionate a sx del passo Schweizertor, per la precisione sulla parete segnata da enormi buchi a sinistra della panciuta Settima Kirchlispitze. Dal poggio proseguire a sx per poi risalire i ghiaioni puntando ad un bucone a circa 50m da terra (sopra e a dx si notano altri due buconi affiancati), sotto il quale risalta una specie di pilastrotto squadrato sporgente. La via inizia sopra dei brevi risalti con spit di partenza.
QUINTA KIRCHLISPITZE 2428 m
GALADRIEL
V. Luck, B. Bardill, M. Luginbuhl, A. Lietha, 1994
420m – 6c+ (6b+ obbl.)
2 corde X 50m (meglio 55/60m); qualche stopper e friend non indispensabili
Primi 4 tiri non esaltanti, con tratti friabili, poi la via si riscatta su placche e brevi strapiombini di ottima roccia porosa ed aderente. Arrampicata prevalentemente tecnica e di piedi, ma non mancano sezioni più atletiche. Il tiro chiave è l’ottavo: una placca chiodata decisamente lunga nel finale, poi una lunghezza in traverso fino ad una grande nicchia con libro di via, quindi un altro super-tiro con entrata complicata in traverso seguita da placche ripide e strapiombo in uscita. Ultimo tiro su roccia delicata.
Discesa: dalla S11 doppia obliqua in canalini friabili (ATTENZIONE SE CI SONO ALTRE CORDATE) fino ad una cengia ghiaiosa; sotto il suo limite sx, viso a monte, c’è la calata successiva che riporta alla S8. Da qui si scende sulla via saltando la S6. Con corde da 60m si può saltare anche la S2.
Documentazione: RATIKON KLETTERFUHRER - Achim Pasold - Panico Alpinverlag, 1995
Testi, disegni e immagini: Copyright  ©  larioclimb.paolo-sonja.net