SVIZZERA
– RATIKON
Il Ratikon, sulla linea di
confine tra Svizzera ed Austria, è famoso per l’enorme bastionata
di grandi pareti ed imponenti pilastri calcarei percorsi da numerosissime
vie classiche e moderne, alcune estremamente impegnative sia per le difficoltà
tecniche che per la distanza tra le protezioni, talvolta eterna. Vie come
Amarcord, New Age, Silbergeier, Intifada e personaggi del calibro di Martin
Scheel, Beat Kammerlander e Max Niedermann, quest’ultimo autore di magnifiche
salite in Svizzera negli anni ‘50/’60, hanno creato la storia di questo
gruppo di montagne immerse in un’ambiente meraviglioso e solitario. Le
pareti sono ben esposte al sole e raggiungono quote relativamente basse,
intorno ai 2.500-2.800 metri, cosicché si possono frequentare da
giungo a settembre. Presentiamo di seguito una salita moderna relativamente
abbordabile, con ottime protezioni a fix e comoda discesa in doppia, che
richiede comunque di sapersi muovere tranquillamente sul 6b+/6c perché
le protezioni non sono sempre a portata di mano.
Disegno di Pietro Corti
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ACCESSO DA COMO-CHIASSO
Autostrada Chiasso-Lugano-Bellinzona,
poi si prende la diramazione per il San Bernardino. Oltre il tunnel sotto
il passo si scende a Thusis, dove riprende l’autostrada che si percorre
fino a Chur (Coira). Dopo altri 15 km uscire a Landquart e seguire le indicazioni
per Davos fino a Schiers. Attraversare il paese seguendo le indicazioni
per Schuders, che si raggiunge salendo per una stretta strada asfaltata;
da Schuders si prosegue per 8 km lungo una sterrata abbastanza buona fino
alle stalle di Gruscher Alpli. Un’ultima salita porta al piccolo parcheggio;
25/30 km circa da Landquart. Dal parcheggio procedere lungo la sterrata
che si inoltra in piano nella magnifica valle sotto le Kirchlispitzen e
lo Schweizereck, separati dallo Schweizertor. Attraversato il torrente,
si prende un sentiero in piano sui prati (segni bianchi e rossi) che poi
si alza a sx con stretti tornanti fino ad un poggio con palo e cartelli
indicatori. La nostra via sale sulle bastionate a sx del passo Schweizertor,
per la precisione sulla parete segnata da enormi buchi a sinistra della
panciuta Settima Kirchlispitze. Dal poggio proseguire a sx per poi risalire
i ghiaioni puntando ad un bucone a circa 50m da terra (sopra e a dx si
notano altri due buconi affiancati), sotto il quale risalta una specie
di pilastrotto squadrato sporgente. La via inizia sopra dei brevi risalti
con spit di partenza.
QUINTA KIRCHLISPITZE 2428
m
GALADRIEL
V. Luck, B. Bardill, M. Luginbuhl,
A. Lietha, 1994
420m – 6c+ (6b+ obbl.)
2 corde X 50m (meglio 55/60m);
qualche stopper e friend non indispensabili
Primi 4 tiri non esaltanti,
con tratti friabili, poi la via si riscatta su placche e brevi strapiombini
di ottima roccia porosa ed aderente. Arrampicata prevalentemente tecnica
e di piedi, ma non mancano sezioni più atletiche. Il tiro chiave
è l’ottavo: una placca chiodata decisamente lunga nel finale, poi
una lunghezza in traverso fino ad una grande nicchia con libro di via,
quindi un altro super-tiro con entrata complicata in traverso seguita da
placche ripide e strapiombo in uscita. Ultimo tiro su roccia delicata.
Discesa: dalla S11 doppia
obliqua in canalini friabili (ATTENZIONE SE CI SONO ALTRE CORDATE) fino
ad una cengia ghiaiosa; sotto il suo limite sx, viso a monte, c’è
la calata successiva che riporta alla S8. Da qui si scende sulla via saltando
la S6. Con corde da 60m si può saltare anche la S2. |
Documentazione:
RATIKON KLETTERFUHRER - Achim Pasold - Panico Alpinverlag, 1995
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